Comunicato Stampa (23 gennaio 2020)
La serata Aedartis al Palacinema si è trasformato in un fiasco per i promotori del maxi-resort a Brè
La società speculativa Aedartis (già Augur Invest) ha organizzato martedì sera una presentazione del suo progetto nella sala principale del Palacinema di Locarno. La popolazione, che aveva già firmato la nostra iniziativa popolare in tempi record, ha risposto alla chiamata e si è riversata in massa. Quello che doveva essere un esercizio di seduzione e di ribaltamento di opinione si è trasformato in un fiasco monumentale per i promotori. L’altro ieri sera, hanno dimostrato tutta la portata del loro disprezzo per noi, la gente della regione.
Tuttavia, e affinché ognuno possa farsi la propria opinione, abbiamo registrato la serata e la pubblicheremo oggi su YouTube e su Facebook.
Innanzitutto, i promotori si sono rifiutati di rispondere alle domande essenziali, quelle che noi stessi poniamo da più di un anno e che il pubblico ha ripetuto ieri: e la strada, durante e dopo la costruzione? E la fornitura di acqua per l’hotel, i due ristoranti e lo spa? O l’uso dell’elicottero? A queste domande, del tutto assenti dalla loro presentazione, è stato risposto in un solo modo: “nessun commento” o “non lo sappiamo ancora” o “è un dettaglio che non importa”.
Si potrebbe pensare che il progetto sia ancora lontano dalla sua conclusione. Eppure i promotori hanno anche annunciato che la domanda di concessione edilizia sarebbe stata presentata entro 10 giorni.
Quando gli viene chiesto perché non condividono più dettagli (piuttosto che fare una presentazione superficiale di “marketing”) il loro avvocato risponde – con un disprezzo e una malafede che sorprenderebbe i più cinici – che nessuno è interessato a vedere 140 pagine di planimetria, e che dobbiamo andare a guardare la domanda di concessione edilizia solo dopo che è stata presentata.
Alla domanda su come intendono ottenere la licenza edilizia ora che la Zona di Pianificazione è in vigore, rispondono che non li riguarda, che non cambia nulla e che la Zona di Pianificazione non ha per loro alcun effetto vincolante.
Quando gli viene chiesto come pensano di poter commercializzare i loro “apart-hotel” quando tanti altri progetti sono falliti nella regione, rispondono che lavorano con una società di marketing internazionale che sa esattamente cosa fare per far sì che il progetto abbia successo.
Quando viene loro fatto notare che i loro modelli e i loro progetti, che dovrebbero mostrare l’integrazione armoniosa del loro maxi-resort a Monte Brè, non rappresentano le vere case di Brè, ignorano la questione, che non considerano rilevante.
Quando viene chiesto loro il prezzo al quale intendono commercializzare il metro quadrato a Brè, si rifiutano di rispondere.
Quando viene chiesto loro cosa intendono fare della seconda metà del terreno acquistato a Brè (oltre 15mila metri quadri che non fanno parte del progetto in corso), si rifiutano di rispondere. Quando gli viene chiesto se usano la tecnica del salame, si rifiutano di rispondere.
Alla domanda quale sia il rapporto tra Monte Brè e Val Bavona (che pretendono di utilizzare come base per definire il carattere “autentico” del loro maxi-resort), non rispondono.
Quando gli è stato chiesto, dato che la parola “integrazione” è stata ripetuta più volte, perché non hanno fatto la loro presentazione in italiano (anche se hanno personale che parla italiano), il CEO ha risposto che parla già 6 lingue e che non ci si può aspettare che sappia l’italiano. Come evidentemente non sapeva l’italiano chi ha realizzato gli slide per la presentazione, che malgrado le poche parole usate è apparsa colma di errori ortografici.
Riassumendo, ieri sera i promotori hanno riciclato la presentazione che probabilmente propongono ai loro investitori stranieri che non sanno assolutamente nulla (e non se ne preoccupano) della situazione di Brè. Possono aver immaginato che la loro performance, priva di qualsiasi tipo di contenuto, avrebbe raccolto l’ovazione di una marmaglia ignorante, incantata dal loro genio.
Fortunatamente, gli abitanti di Brè e Locarno sono più saggi di così, e hanno gentilmente posto loro le vere domande. Non aspettandosi questo, i promotori si sono resi ridicoli, chiudendo la serata in fretta e furia dopo l’ennesima domanda scomoda. Ma da questo esercizio è emersa una cosa positiva: l’entità della loro arroganza è ormai chiara. Questa non è più un’accusa o un’impressione, ma un fatto. Piuttosto di rinunciare all’opacità che ha prevalso fin dall’inizio, hanno rafforzato i dubbi su di loro.
Per quanto riguarda la nostra associazione, attendiamo con ansia la loro richiesta di concessione edilizia. Naturalmente, useremo tutti i mezzi politici, finanziari e intellettuali a nostra disposizione per opporci.
Grazie di nuovo agli abitanti di Locarno e del Monte Brè, che ieri sera hanno dimostrato ancora una volta di essere dalla parte della bellezza, della verità e della civiltà. Insieme finiremo di respingere i barbari, e poi ricostruiremo la repubblica.
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