La nostra argomentazione è divisa in tre parti:


ECOLOGICO

La quantità di traffico, rumore e rifiuti tipici delle operazioni a 5 stelle sono del tutto incompatibili con l’ambiente naturale in cui si trova Monte Brè. Questo tipo di eccesso e di rifiuti può magari essere adatto a Saint-Tropez o a Saint-Barthelemy, ma certamente non alle nostre colline alpine.

In primo luogo, la costruzione stessa: si prevede l’abbattimento di decine di edifici per lasciare spazio ad un mega resort 5 stelle, con oltre 150 residenze e 20’000 metri quadrati di spazio “lussuoso” abitabile, 3’000 metri quadrati di spa, una piscina coperta, due ristoranti e campi da tennis. Il tutto su un terreno di difficile accesso carrabile. Già solo per questo motivo il progetto risulta assurdo. Come si può immaginare di dover trasportare oltre 45.000 tonnellate di materiale (supponendo 2 tonnellate per metro quadrato), che si tradurrebbero in più di 1.800 camion da 25 tonnellate, o oltre 30.000 transiti in elicottero da 1.5 tonnellate? A chi conosce Monte Brè e Cardada, chiediamo: come si può considerare seriamente anche questo?

In secondo luogo, la strada: 150 appartamenti e camere d’albergo significano, supponendo un unico viaggio di andata e ritorno al giorno per residenza, 110’000 transiti aggiuntivi all’anno sulla nostra piccola strada di montagna di 5 chilometri! Ricordiamo inoltre che su gran parte della strada l’incrocio di due veicoli non è possibile. Noi, abitanti delle montagne, siamo diventati esperti nel dover percorrere regolarmente questa sinuosa e ripida strada, nel lasciar passare l’autista, a volte spaventato. Un tale aumento del traffico è semplicemente impossibile. Gli elicotteri da diporto – o la trasformazione della strada in “autostrada” – sono naturalmente soluzioni ancora peggiori.

Infine, la montagna con la sua anima, le sue popolazioni di animali selvatici, funghi e alberi soffrirebbero notevolmente per questo iperconsumo megalomane che ricadrebbe su di loro. Per i suoi abitanti, anche la vita diventerebbe insostenibile; la megalopoli, in costante crescita, occuperebbe gran parte del suo ecosistema. I suoi abitanti sarebbero ridotti come i loro amici nella foresta al rango di indesiderabili forme di vita indigene.


ECONOMICO

I malinvestimenti, descritti dalla teoria austriaca del ciclo economico, sono investimenti commerciali mal assegnati. Essi sono dovuti ad un costo del credito artificialmente basso e ad un aumento insostenibile dell’offerta di moneta. Il malinvestimento si verifica quando si ha una combinazione tra prestiti per riserva frazionaria e tassi d’interesse artificialmente bassi. Questi fungono da segnali ingannevoli per il prezzo relativo, che alla fine richiedono una contrazione correttiva: un boom seguito da una rovina.

La popolarità dell’inflazione e dell’espansione del credito, fonte ultima dei ripetuti tentativi di rendere più ricche le persone e causa delle fluttuazioni cicliche degli affari, si manifesta chiaramente nella terminologia comune. Il boom è chiamato “buon affare”, “benessere”, e “ripresa”. Le sue conseguenze inevitabili che sono il riaggiustamento delle condizioni corrispondenti ai dati reali del mercato, si chiama crisi, crollo, cattivi affari o depressione. La gente si ribella all’idea che l’elemento di disturbo debba essere visto nel malinvestimento e nel sovraconsumo nel periodo del boom e che un tale boom indotto artificialmente sia destinato a fallire. Sono alla ricerca della pietra filosofale per farla durare” (Ludwig von Mises, 1940).

Il “boom immobiliare” a cui assistiamo in Svizzera negli ultimi decenni, accentuatosi dal 2008, è un esempio ovvio di malinvestimento.

Pensateci: ha molto senso. Con il costo del debito vicino allo zero, il potere d’acquisto collettivo per gli immobili è aumentato. In tale contesto, i prezzi degli immobili sono destinati ad aumentare, in quanto una quantità di denaro crescente (in modo esponenziale) insegue un inventario (relativamente) costante.

Vi chiedete perché i costi delle lezioni universitarie negli Stati Uniti sono aumentati così drasticamente? Oppure, perché le auto nuove hanno un prezzo così elevato rispetto a quelle appena uscite dal concessionario? La risposta è semplice, e sempre la stessa: il credito fittizio a basso tasso d’interesse.

In nessun ambito questo fenomeno è più marcato che nel settore immobiliare.

Naturalmente, i responsabili politici ne sono consapevoli e cercano di trovare soluzioni per limitare il flusso di credito: limiti legali per i prestiti, restrizioni sui pensionamenti, etc. La gente può anche osservare il fenomeno e votare di conseguenza: Lex Koller, Lex Weber, ecc. Eppure, lo tsunami del credito troverà sempre una via per insidiarsi, e gli speculatori escogiteranno modi sempre più elusivi per allocare quel debito.

Quindi, la manipolazione dei tassi di interesse al ribasso fa salire i prezzi degli immobili alle stelle: come conseguenza naturale, questo provoca anche un boom edilizio. I contratti di gestione alberghiera e i cosiddetti “mix-used resorts”, come quelli previsti a Monte Brè, sono un tipico esempio di come si possano trovare scappatoie per alleviare la crescente sete di leva finanziaria. Hanno senso solo in un contesto di espansione del credito; si trasformano in rovina quando la crescita esponenziale del debito inevitabilmente si ferma .

Quando queste imprese dispendiose e distruttive, che non hanno nulla a che vedere con il libero mercato e tutto a che fare con la pianificazione economica centrale, comportano la distruzione di una montagna e della sua comunità, dovrebbero essere fermate per volontà unanime.


MORALE

L’autodeterminazione, principio cardine del diritto internazionale moderno, ha assunto per estensione il significato di libera scelta dei propri atti senza giogo esterno. È una modernizzazione dell’antica regola d’oro: fai agli altri ciò che vorresti che facessero a te. In altre parole, libertà dalla coercizione, dalla costrizione, dall’inizio della violenza. Si parla anche di libertà individuale che rappresenta la più piccola entità morale alla base della civiltà; tramite essa dimostriamo la nostra miglior comprensione della legge naturale in quanto esseri umani. Questo principio fondamentale fonda e governa il nostro Paese e il nostro Cantone.

In applicazione di questo principio, come reagisce una comunità isolata quando viene scoperto un progetto segreto, che comporta l’appropriazione e la distruzione delle proprie case, la sostituzione dei suoi abitanti e la profanazione del suo paradiso con uno sfogo di cemento decadente, dispendioso e distruttivo?

Ha l’obbligo morale, non solo per sé stessa e per i suoi figli, ma in rispetto di tutta la vita presente e futura della montagna, di fermare tale progetto con ogni mezzo pacifico necessario.